Guida per la scelta giusta fra la traduzione umana e quella automatica
– A cura di Tiziana De Rosa –
Premetto che solo un anno fa a chi mi avesse chiesto di introdurre la traduzione automatica nella mia azienda, avrei risposto con un secco no! Ho sempre avuto una forte repulsione nei confronti di questo tanto temuto mostro tecnologico e sono giunta alla conclusione che questa avversione non derivava dal timore che mi potessi veder sottrarre del lavoro, ma dalla ferita lacerante che provavo ogni volta che sentivo pronunciare quelle due parole. Saranno i sacrifici, l’impegno e la passione che hanno caratterizzato la mia vita professionale di traduttrice prima e di coordinatrice di progetti di traduzione poi, ma mi sembrava inconcepibile che una macchina potesse sostituire tutto questo.
Premessa a parte, è indubbio che negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante e che la traduzione automatica sta migliorando costantemente in parallelo con la diffusione di nuovi approcci e nuovi sistemi che mirano al raggiungimento di risultati soddisfacenti, come il post editing e i linguaggi controllati.
Il processo di internalizzazione avviato da tempo da molte imprese per adattare i propri prodotti, servizi o marchi ad altri mercati internazionali ha generato un aumento esponenziale dei contenuti da localizzare. Da qui la necessità di implementare strategie di localizzazione che, a seconda della tipologia e della quantità dei contenuti da tradurre e delle tempistiche, possono orientarsi verso la traduzione umana o la traduzione automatica.
Non avendo una conoscenza tecnica della traduzione automatica, non mi addentrerò nella valutazione di quale programma sia meglio utilizzare (anche perché mi sto affacciando ora a questo mondo e ho ancora molto da scoprire), ma voglio semplicemente e sinteticamente dare qualche piccolo suggerimento a coloro i quali pensano che con la traduzione automatica vi sia di default un risparmio.
E dunque quando scegliere la traduzione umana e quando scegliere la traduzione automatica?
Traduzione umana
La buona notizia è che, a mio modesto parere, il traduttore in carne ed ossa non è destinato all’ estinzione.
E’ una questione di qualità ma anche di creatività!
Se si vuole la certezza e la garanzia di presentarsi ai mercati internazionali in maniera professionale, sapendo che l’interlocutore straniero che legge i nostri contenuti non si accorge che sono stati tradotti, non c’è dubbio, rivolgetevi a un traduttore professionista in carne ed ossa. Sicuramente spenderete di più, ma risparmierete in “figuracce”.
Alcune tipologie di testo come ad esempio le newsletter, i comunicati stampa, i contenuti marketing, gli atti giuridici, i contratti, ecc. richiedono una forte abilità traduttiva ed interpretativa e la capacità di adattare i contenuti ai mercati di riferimento. Come può una macchina conoscere la cultura di destinazione, interpretare e localizzare eventuali giochi di parole, metafore, connotazioni o sfumature linguistiche? Semplice, non può riuscirci e né mai ci riuscirà.
Le macchine sono molto brave a “imparare”, ma imparare ad essere creative rimane pur sempre un’utopia.
Traduzione automatica
Quando invece è sufficiente veicolare il senso generale di un testo e tradurre “al volo” contenuti web, post, email, ecc., affidarsi a sistemi di traduzione automatica può essere la soluzione più rapida ed economica.
Ma attenzione! Se i contenuti verranno resi pubblici o utilizzati a scopi ufficiali, la scelta migliore va diretta verso il traduttore umano o, qualora i contenuti fossero numerosi e i tempi ristretti, verso la traduzione automatica con post editing (post-editing Machine Translation – PEMT).
Con la traduzione automatica con post editing, i contenuti pretradotti con sistemi di traduzione automatica vengono revisionati e modificati da linguisti esperti per arrivare ad ottenere un risultato coerente e di qualità ad un costo inferiore e in tempi indubbiamente più rapidi.