– a cura di Nadia Corti (PM TDR Srl)
State inaugurando il vostro nuovo sito e vorreste tradurlo nelle lingue dei principali mercati a cui vi già rivolgete, o di quelli nuovi a cui intendete puntare. Avete un nuovo prodotto che volete vendere all’estero e avreste la necessità dei relativi manuali d’uso in varie lingue. Parteciperete presto a una fiera internazionale e vorreste cataloghi e brochure multilingue da distribuire a potenziali visitatori del vostro stand.
Qual è il vostro primo pensiero? Scommettiamo? Il costo!
In un periodo in cui l’internazionalizzazione è una necessità impellente per le imprese italiane che vogliono espandersi al di là del mercato italiano, è forse venuto il momento di smettere di considerare la traduzione dei propri contenuti solo come una spesa, da tagliare il più possibile (magari con qualche surrogato, o rivolgendosi all’amico o parente di turno… vedi il nostro articolo essere madrelingua non basta per essere un buon traduttore) o addirittura da evitare, ma come un’opportunità. Un sito tradotto in un inglese (e magari anche francese, tedesco, spagnolo…) non solo corretto, ma anche accattivante, non può che essere un buon biglietto da visita per un brand che si vuole differenziare dalla concorrenza e che vuole raggiungere una certa riconoscibilità a livello internazionale. La qualità del testo è tanto importante quanto una grafica elaborata o dei video promozionali che si vedono spesso su molti siti aziendali (o forse di più?), quindi perché non riservare una parte di budget anche a una buona traduzione? Un potenziale cliente non sarà forse più propenso ad acquistare un prodotto che dispone di documentazione nella propria lingua e di un manuale ben tradotto? E durante una fiera di carattere internazionale, le possibilità di interazione (e quindi di fare affari) con persone provenienti da tutto il mondo nella rispettiva lingua madre non sono forse il miglior modo per espandere il proprio business? Per non parlare di lingue meno diffuse a livello europeo, quali ad esempio l’arabo o le lingue asiatiche: i potenziali interessati apprezzeranno sicuramente il vostro “sforzo” di parlare la loro lingua.
Considerando le possibilità di ritorno economico legate a un potenziale aumento delle vendite, la traduzione dovrebbe entrare di diritto nelle strategie commerciali e di marketing di un’azienda, ed essere usata come strumento di crescita ed espansione.
Per saperne di più non esitate a contattarci.
– a cura di Nadia Corti (PM TDR Srl)
Il 9 aprile 2019 si aprirà a Milano la 58esima edizione del Salone del Mobile. In quest’occasione, la capitale lombarda sarà sotto i riflettori della stampa e verrà invasa da designer, aziende del settore, ma anche da studenti internazionali e turisti, alla scoperta dei trend del momento nel campo dell’architettura e del design. Quale momento migliore per valorizzare i prodotti made in Italy e farli conoscere al mondo intero?
La traduzione per il design è sicuramente uno dei passaggi fondamentali per internazionalizzare i prodotti delle numerosissime aziende italiane produttrici di elementi di decoro, complementi di arredo, tessili per la casa, grandi nomi già conosciuti a livello mondiale per la qualità delle proprie creazioni. La stessa qualità che non può mancare nelle traduzioni del materiale che andrà ad accompagnare la promozione e la vendita all’estero dei prodotti.
Che sia un catalogo, una newsletter per il lancio di una mostra o una presentazione, o una brochure, la traduzione di contenuti relativi al design non può che essere precisa nel descrivere il prodotto e nel lanciare il messaggio giusto.
Difatti, una traduzione di scarsa qualità può anche danneggiare la reputazione di un’azienda o di un ente. Un sondaggio del 2013 (maggiori informazioni al link https://realbusiness.co.uk/poor-grammar-on-websites-scares-59-away/) rivela dei dati interessanti: il 59% dei britannici che vi hanno partecipato dichiarano di scartare un’azienda sul cui sito trovano palesi errori grammaticali o di spelling, e l’82% non utilizzerebbe mai i servizi proposti da qualcuno che non abbia tradotto in modo corretto il proprio materiale online. Difatti, la mancanza di precisione a livello linguistico viene correlata a una potenziale mancanza di cura nella fornitura dei servizi proposti e quindi a una certa mancanza di professionalità.
Alla luce di questi dati, non bisogna dimenticare che i testi in ambito di design contengono una terminologia specifica che deve essere resa in modo altrettanto preciso, basti pensare alle innumerevoli traduzioni che un termine come “tavolino” può avere in inglese: “coffee table”, “side table”, “low table”, “occasional table”. Per non parlare della terminologia riferita ai tessuti, alle lavorazioni del legno e dei metalli… A questo riguardo rivestono molta importanza la creazione di glossari e style guide che, in collaborazione con il cliente, si possono stilare per far sì che il testo rispetti determinate caratteristiche e sia coerente in termine di stile e di terminologia con le necessità del cliente (ad esempio, legate a precedenti traduzioni).
Ogni termine tradotto richiede attenzione specifica, per far sì che il lettore in lingua straniera percepisca le corrette caratteristiche del prodotto e possa rimanere affascinato dalla qualità del prodotto made in Italy.
Per questo motivo è di fondamentale importanza rivolgersi a una società di servizi linguistici certificata come TDR Translation Company, che annovera fra i suoi clienti alcuni fra i più grandi nomi del settore del design italiano.
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– a cura di Nadia Corti (PM TDR Srl) –
In un paese con un grande afflusso turistico come l’Italia, le traduzioni per il turismo rappresentano senza dubbio una fetta importante del lavoro in questo settore. I generi possono variare: dalla pagina in cui è possibile prenotare una stanza in un hotel, al sito promozionale di un ente turistico o di una Regione, dalla presentazione delle attività turistiche di un’area, al menù di una sagra locale. Siamo davvero consapevoli di come la qualità a livello linguistico di testi di questo tipo giochi un ruolo fondamentale per attrarre un turista a visitare una città, un ristorante o un parco nazionale?
Nonostante la loro importanza sia a livello culturale che economico, i testi turistici sono spesso sottovalutati, sia dal traduttore, che tende a inserire nei propri ambiti di specializzazione “turismo” dando per scontato che si tratti di testi generici, che da parte del cliente, spesso restio ad investire in una traduzione di qualità. Al contrario, per loro natura i testi in ambito turistico possono rappresentare una vera sfida, e come tale devono essere affrontati nel modo giusto. Quali sono queste sfide?
In primis, questi testi sono ricchi di termini specifici a livello culturale, i cosiddetti realia, ovvero quei termini che si riferiscono a oggetti, luoghi o fenomeni tipici di una determinata cultura. Nel tradurre un testo relativo a una ridente cittadina francese, il traduttore italiano lascerà invariato il termine brasserie, il tipico locale francese, o lo tradurrà cercando un equivalente (trattoria, tavola calda…)? Per non parlare del vocabolario enogastronomico, così ricco nel nostro Paese. Nel sito promozionale di un evento a sfondo culinario, come si comporterà un traduttore inglese con termini come “arrosticini”, “casatiello”, “caponata”? A questo proposito entrano in campo moltissime variabili: il grado di riconoscibilità del termine nelle varie culture straniere (quanto sono ormai comuni, nel vocabolario inglese, termini come ravioli, ricotta, ecc.?), l’importanza che il potenziale turista capisca esattamente di cosa stiamo parlando, o ancora lo stile del testo, che può o meno permettere di dilungarsi con note e spiegazioni.
Oltre alla terminologia, nel caso di testi molto descrittivi, il traduttore può trovarsi a dover scrivere di un luogo che non ha mai visitato e deve quindi prestare attenzione a non fornire indicazioni scorrette. Questo può succedere nella traduzione di guide che forniscono itinerari dettagliati, o nella descrizione di un luogo che il potenziale turista visiterà. In questo caso, è opportuno che il traduttore chiarisca tutti gli eventuali dubbi e che il cliente fornisca immagini di riferimento o qualsiasi altro materiale che possa essere d’aiuto alla corretta interpretazione e resa del testo.
È quindi grazie alla corretta valutazione preliminare di testi di questo genere e alla collaborazione tra cliente e traduttore che si possono ottenere traduzioni turistiche di buona qualità, che concorrano ad attrarre turisti dando anche un valore aggiunto all’ attrazione promossa dal testo stesso.
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Guida per la scelta giusta fra la traduzione umana e quella automatica
– A cura di Tiziana De Rosa –
Premetto che solo un anno fa a chi mi avesse chiesto di introdurre la traduzione automatica nella mia azienda, avrei risposto con un secco no! Ho sempre avuto una forte repulsione nei confronti di questo tanto temuto mostro tecnologico e sono giunta alla conclusione che questa avversione non derivava dal timore che mi potessi veder sottrarre del lavoro, ma dalla ferita lacerante che provavo ogni volta che sentivo pronunciare quelle due parole. Saranno i sacrifici, l’impegno e la passione che hanno caratterizzato la mia vita professionale di traduttrice prima e di coordinatrice di progetti di traduzione poi, ma mi sembrava inconcepibile che una macchina potesse sostituire tutto questo.
Premessa a parte, è indubbio che negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante e che la traduzione automatica sta migliorando costantemente in parallelo con la diffusione di nuovi approcci e nuovi sistemi che mirano al raggiungimento di risultati soddisfacenti, come il post editing e i linguaggi controllati.
Il processo di internalizzazione avviato da tempo da molte imprese per adattare i propri prodotti, servizi o marchi ad altri mercati internazionali ha generato un aumento esponenziale dei contenuti da localizzare. Da qui la necessità di implementare strategie di localizzazione che, a seconda della tipologia e della quantità dei contenuti da tradurre e delle tempistiche, possono orientarsi verso la traduzione umana o la traduzione automatica.
Non avendo una conoscenza tecnica della traduzione automatica, non mi addentrerò nella valutazione di quale programma sia meglio utilizzare (anche perché mi sto affacciando ora a questo mondo e ho ancora molto da scoprire), ma voglio semplicemente e sinteticamente dare qualche piccolo suggerimento a coloro i quali pensano che con la traduzione automatica vi sia di default un risparmio.
E dunque quando scegliere la traduzione umana e quando scegliere la traduzione automatica?
Traduzione umana
La buona notizia è che, a mio modesto parere, il traduttore in carne ed ossa non è destinato all’ estinzione.
E’ una questione di qualità ma anche di creatività!
Se si vuole la certezza e la garanzia di presentarsi ai mercati internazionali in maniera professionale, sapendo che l’interlocutore straniero che legge i nostri contenuti non si accorge che sono stati tradotti, non c’è dubbio, rivolgetevi a un traduttore professionista in carne ed ossa. Sicuramente spenderete di più, ma risparmierete in “figuracce”.
Alcune tipologie di testo come ad esempio le newsletter, i comunicati stampa, i contenuti marketing, gli atti giuridici, i contratti, ecc. richiedono una forte abilità traduttiva ed interpretativa e la capacità di adattare i contenuti ai mercati di riferimento. Come può una macchina conoscere la cultura di destinazione, interpretare e localizzare eventuali giochi di parole, metafore, connotazioni o sfumature linguistiche? Semplice, non può riuscirci e né mai ci riuscirà.
Le macchine sono molto brave a “imparare”, ma imparare ad essere creative rimane pur sempre un’utopia.
Traduzione automatica
Quando invece è sufficiente veicolare il senso generale di un testo e tradurre “al volo” contenuti web, post, email, ecc., affidarsi a sistemi di traduzione automatica può essere la soluzione più rapida ed economica.
Ma attenzione! Se i contenuti verranno resi pubblici o utilizzati a scopi ufficiali, la scelta migliore va diretta verso il traduttore umano o, qualora i contenuti fossero numerosi e i tempi ristretti, verso la traduzione automatica con post editing (post-editing Machine Translation – PEMT).
Con la traduzione automatica con post editing, i contenuti pretradotti con sistemi di traduzione automatica vengono revisionati e modificati da linguisti esperti per arrivare ad ottenere un risultato coerente e di qualità ad un costo inferiore e in tempi indubbiamente più rapidi.
– a cura di Tiziana De Rosa –
PREMESSA
Qualsiasi documento scritto in una lingua diversa dall’italiano e destinato ad una autorità o ente italiano deve essere accompagnato da una traduzione ufficiale o giurata.
Qualsiasi documento scritto nella lingua italiana e destinato ad una autorità o ente straniero deve essere tradotto, giurato e inoltre legalizzato.
È responsabilità del cliente informarsi delle esigenze specifiche presso le autorità richiedenti, in particolare a riguardo della necessità di una traduzione giurata o della legalizzazione o apostille.
– A cura di Sara Ripamonti e Matteo Mattarollo –
In questo post ci proponiamo di fornire una checklist utile per chi ha a che fare con la gestione di traduzioni di articoli di riviste o pubblicazioni mensili di vario genere.
Nel corso degli ultimi anni di attività, infatti, oltre ad occuparci di traduzioni prettamente tecniche, abbiamo avuto l’occasione di collaborare con alcune case editrici per la traduzione dall’italiano all’inglese di riviste specializzate in vari ambiti, dal design all’arredamento, dalla gioielleria all’arte, passando per cultura e letteratura. Questo ci ha permesso di raggiungere una discreta abilità nel gestire al meglio questo genere di traduzioni.